UN CONTRATTO-NON-CONTRATTO CHE ACCANTONA POSTI FANTASMA E LI SOTTRAE ALLA MOBILITÀ

TURI: UN BRUTTO TRANELLO. COSÌ NON SI PUÒ FIRMARE, VA CAMBIATO

Il gioco delle tre carte è piccola cosa ma rende l’idea: ecco come i posti nella scuola ci sono, poi non ci sono, poi ci sono di nuovo. 

LE REGOLE DEL GIOCO: Per trasferirsi i docenti debbono fare domanda. Le regole sono definite da un contratto integrativo (ora scaduto). La praticabilità dello spostamento dipende anche dai posti liberi, o che si liberano per effetto degli spostamenti.

I NUMERI: Per il prossimo anno, il 22/23, potenzialmente possono presentare domanda 100mila docenti.
Se ciò è vero, è anche bene precisare che lo scorso anno hanno presentato domanda quasi 80mila docenti. Le domande soddisfatte (i trasferimenti accettati) sono state quasi 50mila.
Per il 2022/23 si darà la possibilità di presentare domanda a poco più di 50mila docenti in più rispetto allo scorso anno.

Ma quanti posti saranno realmente disponibili?
E’ qui che il nuovo contratto sulla mobilità (all’art. 8) nasconde la beffa per migliaia di docenti ai quali -proprio con lo stesso contratto – si dà l’opportunità di muoversi per il prossimo anno scolastico.

La questione è semplice: il Decreto Sostegni bis ha previsto che entro il 31 dicembre scorso bisognava bandire un nuovo concorso straordinario. Tutti i posti rimasti liberi (vacanti) e disponibili dopo le immissioni in ruolo nell’anno scolastico in corso erano accantonati per dare posto ai vincitori di questo concorso ed anche sottratti ai trasferimenti. Praticamente congelati per l’anno scolastico 2022/23.

Il risultato? Il concorso non è stato bandito. I posti sono comunque accantonati. E restano indisponibili per la prossima mobilità. E questo è stato avallato da un contratto.

FACCIAMO DUE CONTI: dopo le immissioni in ruolo di questa fine estate sono rimasti circa 55mila posti liberi nell’anno scolastico in corso. A questi vanno sottratti i circa 30mila posti accantonati per i concorsi già banditi ma non ancora conclusi di infanzia e primaria e I e II grado.
Il resto dei posti poteva restare libero per i trasferimenti del personale.

CHE SUCCEDE: Inserendo nel contratto sulla mobilità che si sta negoziando ora, per il prossimo anno, quanto previsto dal Sostegni bis, anche quei posti (stiamo parlando di circa 20 mila posti utili per trasferirsi) sono stati cancellati. Il concorso non è stato bandito, la mobilità è in atto, ma i posti restano congelati ad libitum. Bella idea, proprio nell’anno scolastico, in cui è previsto che tutti potranno muoversi.
E’ un contratto/non-contratto burocratico – riflette Pino Turi – che non possiamo certo firmare.