Il Governo, nato in continuità con il precedente, deve dare attuazione all’accordo del 30/11 per concretizzare:
a) la revisione del rapporto tra legge e contratto a favore di quest’ultimo
b) la definizione di nuove relazioni sindacali;
c) il rinnovo dei contratti di lavoro
d) la semplificazione del sistema dei fondi di contrattazione di secondo livello
e) la previsione di nuovi e differenti sistemi di valutazione della produttività
f) la riduzione delle forme di precariato
Assistiamo, invece, ad un incessante attacco nei confronti dei dipendenti pubblici, che si manifesta ora
anche con un decalogo da inserire nel Testo Unico per punirli e licenziarli.
Ancora una volta ribadiamo che le regole esistono già e che vanno solo attuate, mentre sempre di più mancano controlli e assunzioni di responsabilità da parte di chi, invece, dovrebbe prendere provvedimenti necessari.
Ormai la misura è colma: si continua con i soliti luoghi comuni per delegittimare il personale e – diciamo noi – anche le istituzioni di questo Paese, in cui lavorano tanti dipendenti pubblici per orire servizi essenziali alla nostra comunità, pagando, in alcuni casi, finanche di persona, addirittura con la vita come nel caso degli ultimi avvenimenti legati alle vicende emergenziali di questi giorni.
Ora basta
Va rispettata la professionalità e la dignità di questi lavoratori.
E lo diciamo anche facendo appello ai massimi rappresentanti delle Istituzioni, al Presidente della
Repubblica e al Presidente del Consiglio, responsabili dell’unità dello Stato.
Non si può più assistere alla demolizione di un Paese che, per superare la crisi, avrebbe bisogno di ben altre azioni politiche positive e di rilancio facendo leva, per l’appunto, su tante energie inespresse, a partire proprio dal personale della P.A.
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