Precariato scuola

Facciamo il punto
dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea

Per quanto concerne la posizione dei docenti e del personale ATA che hanno già presentato ricorso avanti alla magistratura del lavoro, occorre distinguere a seconda delle fasi in cui sono attualmente i procedimenti. In particolare:

Ricorrenti vittoriosi in Tribunale (primo grado) ed in Appello (secondo grado):

Da parte del Ministero dell’Istruzione è stato proposto appello alla sentenza (positiva) resa dalla Corte di Appello di Ancona. Il giudizio è quindi pendente avanti alla Suprema Corte di Cassazione.
Detti ricorrenti, potranno avvantaggiarsi della pronuncia europea, nel senso che si auspica che la Suprema Corte, mutando il precedente orientamento espresso nel 2012, sia più sensibile alle esigenze del personale precario della scuola.

Ricorsi ancora pendenti in Tribunale (primo grado):

Il giudice, la Dott.ssa De Antoniis, aveva sospeso il giudizio proprio in attesa della pronuncia europea ed è quindi prevedibile che, a breve, venga fissata l’udienza di discussione, con la pronuncia della relativa sentenza che si auspica essere positiva.

Docenti e personale ATA che non hanno ancora presentato ricorso avanti alla magistratura del lavoro:

Gli stessi, se ancora assunti con contratti a termine e con un servizio di almeno trentasei mesi, possono adire il Giudice del Lavoro, chiedendo in via principale la conversione del contratto ed, in via subordinata, il risarcimento del danno.
Infine, per quanto attiene al personale docente ed ATA, ora assunto a tempo indeterminato, ma con un lungo precariato pregresso, è ipotizzabile un ricorso per il riconoscimento delle differenze retributive, con prescrizione decennale, sulla scorta del principio comunitario di non discriminazione.
Gli iscritti e non, che hanno intenzione di promuovere procedimento giudiziale, sono invitati ad inoltrare via e-mail (ancona@uilscuola.it) alla scrivente organizzazione la loro disponibilità ad un incontro (collettivo) con i legali convenzionati che si terrà presumibilmente attorno al 15 gennaio.
Si allega la scheda di approfondimento redatta dalla UIL Scuola, a cura dell’ avvocato Domenico Naso.