Organici docenti per l’anno scolastico 21/22

Ancora non ci siamo serve un deciso cambio di passo

MANCANO RISPOSTE CONCRETE ALLE SCUOLE. SERVONO POLITICHE ESPANSIVE. TERZA FASCIA ATA LE DOMANDE DOVREBBERO PARTIRE IL 22 MARZO

L’organico docenti per l’anno scolastico 21/22 è stata al centro del confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali. Per il Ministero erano presenti il nuovo Capo Dipartimento Stefano Versari e il Direttore Generale Filippo Serra, per la Uil Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Roberta Vannini. La bozza di decreto proposta dall’amministrazione, con l’eccezione dell’incremento dei 5000 posti di sostegno e dei 1000 posti per l’infanzia previsti dalla legge di Bilancio, è la fotocopia di quella dello scorso anno. Inadeguata già allora, inaccettabile quest’anno.  Da questo, per effetto dell’art. 12 del DL 61/2017, sono tagliati 486 posti di ITP e 164 posti di docenti laureati, per un totale di 650 posti. La Uil Scuola, pur apprezzando l’apertura e la disponibilità al confronto del nuovo Ministro, ritiene sia necessario dare risposte concrete e immediate alle scuole, a maggior ragione in questo momento in cui l’emergenza epidemiologica continua a non risparmiare il nostro Paese. Lo scorso anno è stato dimostrato dai fatti che la scuola senza organici adeguati non è in grado di funzionare. L’organico presentato dall’amministrazione è un organico pensato con modalità pre Covid. Oggi non è tempo di politiche di contenimento ma di politiche espansive. I contingenti proposti, infatti, non rispondono alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza.