Pervengono allarmanti comunicazioni dai territori di lavoratori della scuola i quali, nel mese di febbraio, in sede di conguaglio fiscale, hanno percepito € 1,00 di stipendio. Orbene. Si sa che, nel mese di febbraio, si procede col conguaglio fiscale. In sintesi, la differenza tra ciò che si è percepito nell’anno precedente e le relative ritenute effettuate, per cui si procede con il credito (eventuale!) o con il debito (quasi sempre presente). Oggi, si assiste al paradosso per cui chi ha lavorato di più ( attività aggiuntive con accesso al fondo di istituto, per effetto del passaggio da un livello della tassazione all’altro), si trovi a percepire di meno. Siamo tuttavia in una situazione di illegittimità normativa e contrattuale, quella che garantisce al lavoratore, lo stipendio, per assicurare a sé e alla propria famiglia di vivere dignitosamente. Per questo motivo lo stipendio non può essere soggetto a decurtazioni che eccedano il 20%. Siamo in presenza di un abuso bello e buono su cui occorre intervenire. Sarebbe opportuno effettuare la tassazione nel momento in cui si percepiscono gli emolumenti non previsti normalmente, come arretrati o somme accessorie dovute per attività effettuate durante l’anno scolastico, attraverso la tassazione separata. Ciò comporterebbe un aggravio di lavoro per i dipendenti del MEF, ma sicuramente risolverebbe il problema del conguaglio fiscale nel mese di febbraio ai lavoratori della scuola. Pertanto, sollecitiamo e auspichiamo un accordo in base al quale, in caso di conguagli eccessivi, si possa procedere alla rateizzazione del debito, non superando, mensilmente, il quinto dello stipendio. Si ritiene, dunque, necessario che si arrivi ad una soluzione repentina di tali situazioni incresciose al fine di garantire i diritti dei lavoratori e dare sostegno al reddito, consentendo ai lavoratori stessi di poter pagare i debiti da conguaglio fiscale, senza con ciò mettere in difficoltà intere famiglie che vivono del solo stipendio. Rimane, comunque, la palese difformità di trattamento fiscale tra il lavoro pubblico e quello privato nella parte relativa al salario accessorio. Mentre per i primi si applica la tassazione progressiva (23%, 35%, 43%) in base al livello di reddito percepito, per i secondi si applica una tassazione fissa del 10%. Nelle more di un auspicato accordo con il MEF, mediante la rivendicazione di modifiche attraverso il Ministero dell’Istruzione, la Uil Scuola Rua mette a disposizione le proprie segreterie territoriali a supporto degli iscritti, per intervenire con apposite azioni di contrasto anche di natura legale.