LA NOTA STAMPA
D’Aprile: abbiamo lavorato fino all’ultimo momento, in tutti i modi, per introdurre modifiche nelle parti che riteniamo lesive dei diritti del personale. Tra i punti più controversi: il nodo politico sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali, che non convince. I Contratti nazionali di lavoro si sottoscrivono perché sono migliorativi rispetto al testo precedente e non è questo il caso. È stata una decisione difficile – commenta il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, subito dopo la mancata firma della Uil Scuola Rua del contratto nazionale, parte normativa. L’abbiamo presa insieme alla nostra Confederazione e ai nostri quadri sindacali, ascoltando come sempre i lavoratori della scuola, quelli che la fanno funzionare tutti i giorni. Nel contratto che ci è stato presentato restano molte questioni aperte e non risolte – osserva il Segretario – resta il nodo politico della mobilità. È evidente che, se un contratto si sottopone ai vincoli di legge, perde la sua natura pattizia e ha poca ragione di esistere. Nell’impianto normativo del contratto vengono implementate ulteriormente le mansioni di tutto il personale ATA. Una inaccettabile ulteriore attribuzione di ruoli per cui i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e i Dsga – già oberati di incombenze a volte estranee alle loro mansioni, mette in evidenza D’Aprile — saranno soggetti ad ogni tipo di lavoro con riferimenti generici alla formazione senza che essa venga imputata a carico dell’Amministrazione. Risulta precarizzata la figura dell’ex DSGA e degli ex assistenti amministrativi facenti funzione con l’attribuzione di incarichi triennali che – ricorda D’Aprile – abbiamo fortemente contestato per il personale docente nella Legge 107/15. Nonostante il MEF abbia autorizzato di bandire i concorsi ordinari. Il tutto in cambio di una irrisoria valorizzazione economica che assolutamente non trova riscontro con i carichi di responsabilità e di lavoro del personale, falcidiato negli anni passati da politiche di tagli lineari e non razionali. Tra le altre questioni che non trovano risposta in questa ipotesi contrattuale, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali che, non convince. In ultimo il FMOF – puntualizza il Segretario Generale della Uil Scuola Rua. Nel corso degli anni è stato snaturato nella sua concezione originaria (anche a causa dei continui tagli). Adesso ogni tipo di remunerazione è ricavata da questo fondo che si sta rendendo sempre più esiguo. Fare sindacato, significa fare delle scelte e significa farle con responsabilità e coerenza. Da sempre, affermiamo la necessità che la scuola torni al centro dell’agenda dei premier. E noi partiamo proprio dal contratto che è un punto di riferimento certo per influire sulle decisioni a tutela di tutta la comunità educante.
Coerenza, determinazione sono e saranno alla base della nostra linea di azione sindacale.