Questa volontà di disintermediazione, si evince anche dall’Atto di indirizzo emanato nel quale è esplicitata la volontà di superare il Testo Unico sulla scuola (D.L.vo 297/94) con un esplicito riferimento a valorizzare gli ultimi 25 anni della scuola italiana che, anche a detta dello stesso ministro, sono stati contrassegnati da tagli e scelte che hanno penalizzato il sistema scolastico Italiano. Traspare una confusione che non possiamo pensare sia legata ad una nostalgia per i tagli della Gelmini, per la “Buona scuola” di Renzi caratterizzata da una gestione totalmente verticistica che abbiamo corretto con il CCNL, in particolare con l’art. 24 del Contratto che adotta come modello di gestione, la comunità educante. Sempre nel testo dell’Atto di indirizzo, si parla di meritocrazia. Quale meritocrazia? Quella rivendicata dal ministro per il concorso straordinario o quella delle GPS dove sono stati inseriti studenti al III anno di università? Ci piacerebbe saperlo ed è ciò che abbiamo chiesto anche oggi, rivendicando tavoli di discussione veri e non formali. Lo sconcerto deriva anche dalla considerazione per cui la forza politica a cui fa riferimento il ministro aveva fatto della lotta alla legge 107/15 una bandiera e su questo eravamo dalla stessa parte. Noi della UIL siamo rimasti da quella parte. Vorremmo sapere dal confronto le linee di indirizzo politico e non leggerle in un atto mai discusso con i sindacati. Prendiamo atto che per valutazioni politiche, che non conosciamo, il partito del ministro su questo e su molti altri aspetti tende a mutare, anche radicalmente, il che è legittimo, ma proprio per questo si rende necessario un confronto, la cui assenza porta ad accentuare le ragioni di scontro che viceversa, potrebbero trovare una sintesi condivisa. Le relazioni sindacali sono svolte in rappresentanza del personale che ha diritto a sapere le linee politiche lo riguardano.
Incontro al Ministero
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