Non riusciamo a capire l’opportunità di scorrere le graduatorie degli idonei e assegnarli in altre realtà regionali – osserva con grande preoccupazione Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola.
Una decisione che, nei fatti, rischia di mettere in contrapposizione i concorrenti di quei concorsi regionali non ancora conclusi.
Concorsi regionali che diventano nazionali, graduatorie che diventano ad esaurimento, insomma confusione e contraddizioni che indurranno certamente tanti problemi e situazioni di difficoltà.
Affrontare le questioni in sedi di confronto avrebbe potuto portare a contemperare le giuste esigenze e i diritti dei vincitori dei concorsi con quelle del personale che per anni ha investito sulla propria professionalità e retto le sorti di migliaia di segreterie scolastiche.
Un emendamento che opera in modo inaccettabile. Su questo tema c’è stato l’impegno di due governi e due ministri con le organizzazioni sindacali. La conversione in legge meritava almeno una riflessione comune in sede di confronto sindacale per trovare una mediazione che tenesse conto sia delle persone che delle scuole, la cui funzionalità ammnistrativa dipende in parte dai DSGA.
Nessun confronto, invece – ammonisce Turi – nessun dibattito parlamentare, nessuna mediazione, nessun percorso condiviso.
Ora il testo degli emendamenti approvati – ispirati e scritti da Viale Trastevere – sarà posto in votazione ed approvato con la fiducia.
La gestione di questo ministero si caratterizza sempre per un autoritarismo senza autorevolezza – sottolinea Turi.
Decisioni legittime del governo della scuola – spiega – senza la dovuta condivisione, non portano nel sistema quel clima di collaborazione che, invece, proprio in questo momento appare indispensabile.
Mostrarsi con atti di forza e con continui strappi nella gestione del personale – ribadisce il segretario Uil Scuola – introduce elementi di divisone tra i lavoratori, li considera come numeri e non come persone, taglia fuori ogni possibilità di dialogo e di confronto democratico con i sindacati.
Una deriva che ci allontana dai principi e dalle prerogative costituzionali, per trovare come unica soluzione l’atto autoritativo, in luogo del confronto dialettico, sempre più spesso con decisioni prese in difformità dei contratti.
Se qualcuno pensa che le persone prima si usano e poi si gettano, ha capito male.
La Uil Scuola ne rappresenterà sempre le esigenze, prerogative e diritti.