Dirigente UIL Scuola allontanato da incontro al Ministero

Convocazione MIM, D’Aprile: “Allontanati dalle forze dell’ordine, interessato il Presidente Mattarella degli accadimenti degli ultimi mesi”

Parlare di condotta antisindacale è riduttivo: l’allontanamento dalla riunione al Ministero dell’istruzione, del dirigente sindacale della Uil Scuola Rua, adducendo la ragione della mancata firma del capitolo normativo del contratto collettivo nazionale è un atto perpetrato in spregio ai diritti garantiti dalla nostra Costituzione. E che ciò sia accaduto in occasione di un incontro in un ministero della Repubblica è inaudito, gravissimo e inquietante.

La Uil Scuola Rua era stata convocata per un altro incontro informativo già la settimana scorsa, con lettera firmata dal ministro Valditara, che, peraltro, non aveva ad oggetto aspetti connessi al contratto, bensì un’informativa su questioni organizzative.

Inoltre, la rappresentatività della Uil Scuola Rua è fuori discussione, certificata per legge dai risultati delle elezioni delle Rsu, e il dirigente sindacale, allontanato con l’intervento delle forze dell’ordine, è un rappresentante nazionale, di recente, eletto anche al Consiglio superiore della pubblica istruzione, come unico difensore sindacale del personale ATA.

Insomma democrazia, libertà, partecipazione, difesa dei diritti e degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, tutto è stato messo in discussione da un atto non solo illegittimo, ma allarmante dal punto di vista politico e istituzionale.

Stupisce e preoccupa il silenzio non solo del ministro Valditara, ma anche del ministro Zangrillo, che non si è mai espresso, sino ad ora, sull’esclusione dai tavoli di informativa e confronto di un sindacato rappresentativo, per consensi e secondo i criteri di legge, come la Uil.

Il tutto mentre ad altri tavoli dello stesso governo siedono, bellamente, sigle che davvero non ne avrebbero alcun diritto in termini di rappresentanza, mettendosi così in evidenza contraddizioni di questo Esecutivo che inquietano e indignano.