Decreto ristori e patto per per la scuola – Turi: firmiamo il patto per cambiare il Decreto

C’È UN DECRETO OMNIBUS CHE AGISCE ANCHE SULLA SCUOLA E C’È UN PATTO PER L’ISTRUZIONE CHE DEFINISCE L’IMPIANTO PROGRAMMATICO DELL’AZIONE DI GOVERNO IN TEMA DI SCUOLA. DICONO COSE DIVERSE

Il ministro Bianchi convoca i sindacati a Palazzo Chigi per firmare un impegno congiunto, quello del Patto per l’istruzione (in allegato). Contemporaneamente, lo stesso governo vara un decreto legge (il Ristori-Bis) che dovrebbe procedere in coerenza con il Patto. Non è così perché i contenuti del decreto sono altro. Vediamo perché.

Il decreto ristori è un provvedimento omnibus, quelli che andiamo a segnalare sono i punti critici negli articoli 58 e 59 del decreto:

  1. non c’è un solo posto aggiunto, né per il sostegno, né di tipologia comune.
    In pratica non è prevista nessuna nuova procedura di assunzione in ruolo al 1 settembre;
  2. c’è solo lo scorrimento delle graduatorie provinciali delle supplenze (GPS) di prima fascia, del personale già abilitato con una stravagante assunzione a tempo determinato che potrebbe arrivare sino a configurare un contratto a tempo indeterminato, ma solo dopo aver superato una specifica prova selettiva da tenere con una commissione esterna.
  3. Si arriva ad un brutto paradosso: da un lato si riconosce il peso dell’abilitazione, comunque ottenuta, anche all’estero, non fidandosi dello Stato, e dall’altro mantenendo nell’incertezza e nel precariato il maggior numero di precari che nello stato