E’ ricorso in Cassazione dopo la sentenza del Consiglio di Stato
Turi: azione giuridica è parte di nostro impegno più ampio per garanzia dei diritti
Fissato per venerdì prossimo, 20 aprile, un incontro a livello politico tra i sindacati scuola e ministero.
E’ stato depositato in Cassazione il ricorso della Federazione Uil Scuola Rua dopo la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che, lo scorso 20 dicembre, ha escluso dalle GAE gli insegnanti che hanno un diploma magistrale.
Sappiamo che l’azione giudiziaria promossa innanzi alla Cassazione non potrà essere di per sé risolutiva e si renderà necessaria un’azione politica – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola Rua, Pino Turi.
Occorre un intervento che riporti in un quadro complessivo di equità, il riconoscimento dei diritti dei docenti magistrali che, da anni, stanno garantendo la continuità della funzione dello Stato, in termini di diritto allo studio degli alunni
L’azione giudiziaria, pertanto, va letta in un ottica di contrasto, sul piano giuridico, delle motivazioni addotte dal Consiglio di Stato.
Nell’incontro fissato per il 20 aprile avanzeremo le nostre proposte di soluzione.
Ciò in attesa che si costituisca il nuovo Governo a cui spetta il compito di trovare, attraverso il confronto sindacale, la soluzione condivisa con il mondo della scuola e non in danno ai lavoratori.
Non riteniamo in alcun modo percorribile una soluzione che, in esecuzione della decisione dell’Adunanza Plenaria, possa anche lontanamente immaginare di licenziare o rimuovere dal proprio posto di lavoro migliaia di docenti.
Restano molte questioni aperte che intendiamo portare all’attenzione del Governo che andrà a formarsi – aggiunge Turi – per ristabilire situazioni di equità che la legge 107 che si era prefissa di risolvere e che restano ancora irrisolte.
Non più procrastinabile è una soluzione per i docenti di religione cattolica vincitori del concorso del 2004 e con 36 mesi di servizio: all’interno della fase ordinaria bisognerà prevedere una procedura concorsuale per questo personale, applicando le stesse regole e gli stessi principi già previsti per il concorso riservato relativo al personale abilitato per il reclutamento nella scuola secondaria. Si potrebbe così sanare una situazione di palese ingiustizia, visto che il vincolo dei 36 mesi di servizio previsti dalla Legge 107 ricade anche su questo personale.
In questo quadro, appare opportuno considerare la posizione di tanti assistenti amministrativi che da decenni svolgono mansioni di DSGA ed avrebbero diritto, al pari delle altre figure, a percorsi dedicati al superamento dello stato precario in cui sono compresi.